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Impensabile una città senza il “Canova”


«Così noi perdiamo la nostra identità formativa». Caterino: «Dicano chiaro che così ci fanno sparire». Benincà: «Il trasferimento costerebbe moltissimo». Variati: «Porterò le istanze all’ente competente. Il Comune ha votato contro»

Il Giornale di Vicenza, 16 novembre 2013

LA PROTESTA. Il collegio docenti dell’istituto tecnico per geometri ha sottoscritto un duro documento contro il nuovo piano di dimensionamento di palazzo Nievo. II piano di dimensionamento degli istituti superiori elaborato dalla Provincia prevede l’accorpamento del Canova nel Boscardin. Ne uscirebbe un mega-istituto

20131116_gdv«Impensabile una città senza il “Canova”»

«Così noi perdiamo la nostra identità formativa»

Caterino: «Dicano chiaro che così ci fanno sparire»

Benincà: «Il trasferimento costerebbe moltissimo»

Variati: «Porterò le istanze all’ente competente. Il Comune ha votato contro»

«Impensabile una città senza Canova». È bufera al tecnico per geometri, istituto che il piano di dimensionamento della Provincia accorpa al Boscardin dove verrebbe a costituirsi il polo tecnico delle costruzioni. Morale, il Canova il prossimo anno potrebbe non esistere più, sostituito da un megaistituto da 1.300 studenti che si chiamerà Boscardin-Canova. Una prospettiva che sta infuocando gli animi, ma anche le penne.

In un documento sottoscritto in collegio docenti, gli insegnanti puntano il dito contro una razionalizzazione che, dicono, «è legata alla spending review e pretende di giustificare tagli e accorpamenti di scuole e indirizzi in maniera solo apparentemente logica, in realtà apparentando percorsi formativi anche molto lontani tra loro. Ci sembra di poter constatare che i modi e gli esiti dell’intera operazione abbiano superato qualsiasi previsione e abbiano alla fine sorpreso, indispettito e scontentato tutti». Nel documento si fa riferimento alla tradizione formativa della scuola che ha soffiato su cinquanta candeline e ha sfornato finora settemila geometri.

«Vogliamo mantenere e salvaguardare la nostra identità educativa, formativa, fisica, nella convinzione che il calo delle iscrizioni, limitato rispetto al trend nazionale dei tecnici, sia temporaneo e riconducibile al mutamento del contesto economico e alla crisi che ha investito il mondo dell’edilizia», sostengono i docenti che rilanciano il progetto di ristrutturazione del Canova presentato a suo tempo e basato sulla realizzazione nella sede storica di un polo artistico-architettonico.

Ma oltre che per il destino che la Provincia riserva ai geometri, al Canova si protesta (lo faranno anche gli studenti con una manifestazione martedi 19) anche per il mancato coinvolgimento nelle decisioni. «A tutt’oggi – spiega Caterino – contrariamente a quanto comunicato alla stampa dalla Provincia, il Canova non ha ancora incontrato rappresentanti dell’amministrazione e non ha avuto modo di esprimere ufficialmente la propria posizione in merito al piano. Affermazioni non corrispondenti al vero devono essere rettificate perchè mettono in profondo imbarazzo il nostro istituto, proprio nei giorni in cui stiamo incontrando le famiglie degli studenti che il prossimo anno si iscriveranno qui».

«Nessuno ha mai dichiarato in maniera esplicita che con questo piano di riordino di fatto sparisce una scuola e la sua presidenza», prosegue il preside, convinto che il Canova «se accorpato, non potrebbe sviluppare pienamente il potenziale della propria offerta formativa. Anzi, finirebbe per perdere la propria fisionomia e vedrebbe diminuire l’interesse per un segmento formativo strategico per il nostro territorio».

Claudio Benincà, componente del collegio dei geometri e vicesindaco di Monticello Conte Otto, Comune che insieme a Vicenza ha espresso contrarietà al piano, sposta l’attenzione sulla spesa. «Solo lo spostamento del Canova costerebbe moltissimo, ci sono laboratori e attrezzature che soltanto ditte specializzate sono in grado di trasportare. Abbiamo chiesto alla Provincia di conoscere anche gli aspetti economici legati al piano, ma risposte in questo senso non ne sono arrivate», spiega Benincà, sottolineando come «il Canova rappresenti una garanzia per le aziende edili oltre che per l’ordine professionale dei geometri».

Riflettori accesi oltre che sul Canova anche sulle altre sette scuole coinvolte nel piano ieri mattina in Comune dove gli studenti della Rete che hanno aderito allo sciopero hanno incontrato il sindaco Achille Variati insieme al consigliere delegato alle politiche giovanili, Giacomo Possamai. «L’ente competente è la Provincia – ha ricordato Variati – a cui farò avere le vostre istanze Il nostro Comune ha votato contro il progetto di riorganizzazione».

Anna Madron