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«Caro Renzi, dacci 100 milioni per le scuole»


In attesa di cantieri che non decollano anche […] il tecnico per geometri Canova di Vicenza per il quale sono previsti seicento mila euro di ristrutturazione ai quali va aggiunto un milione e ottocento mila euro per la realizzazione di un’aula magna di utilizzo comune nella cittadella degli studi.

____________________ Il Giornale di Vicenza, 27/2/2014

LAVORI E MANUTENZIONI. Provincia e Comune presentano il conto al presidente del Consiglio: per costruire, ampliare o sistemare i diversi edifici occorrono quattrini

«CARO RENZI, DACCI 100 MILIONI PER LE SCUOLE»

Secco: «Ci sono trenta milioni già finanziati per aule e laboratori ma bloccati dal patto di stabilità E noi non possiamo spendere»

 

Cento milioni di euro. Se Vicenza dovesse presentare il conto al presidente del Consiglio Matteo Renzi per costruire, ampliare, sistemare tutte le scuole di città e provincia, dagli asili nido alle superiori, la somma sarebbe più o meno questa. Soldi che non ci sono nei bilanci degli enti pubblici, Comune e Provincia, o che sono disponibili soltanto in parte perché congelati dal patto di stabilità che li rende inutilizzabili per avviare o portare a termine progetti in alcuni casi già approvati e finanziati. Lo fa notare il capo di Gabinetto della Provincia, Dino Secco, indicando le cifre che gravitano intorno ai 98 istituti superiori di competenza dell’ente provinciale.

«Ci sono – dice – trenta milioni di lavori già finanziati ma bloccati dal patto che riguardano ampliamenti di edifici scolastici che necessitano di più aule e laboratori. Si va dall’agrario Parolini di Pove del Grappa al Garbin di Thiene, dalla scuola d’Arte di Nove all’istituto di istruzione superiore Da Vinci di Arzignano». 

Sono solo alcune delle realtà scolastiche in lista d’attesa per interventi importanti molti dei quali devono ancora essere appaltati. In attesa di cantieri che non decollano anche il Ceccato di Montecchio, il Corradini di Thiene, il Luzzatti di Valdagno, il tecnico per geometri Canova di Vicenza per il quale sono previsti seicento mila euro di ristrutturazione ai quali va aggiunto un milione e ottocento mila euro per la realizzazione di un’aula magna di utilizzo comune nella cittadella degli studi. Progetti inseriti nella programmazione dei lavori pubblici per un importo complessivo di ventisette milioni di euro. E ancora altri trenta milioni di investimenti previsti per il triennio 2012-2014 da finanziare con alienazioni di beni non ancora venduti.

Poi c’è il capitolo manutenzione che alla Provincia costa un milione di euro per l’ordinario e due milioni per le sistemazioni straordinarie, totale tre milioni di euro che vanno ad aggiungersi all’importo complessivo che sfiora gli ottanta milioni di euro, «soldi che abbiamo solo in parte, ma che siamo costretti a non spendere. Sarebbe già molto se si potesse allentare il patto di stabilità, in modo da poter utilizzare quello di cui si dispone», aggiunge Secco, sottolineando che «è vero che la manutenzione degli edifici deve essere costante, mala situazione delle scuole superiori nel Vicentino è tutt’altro che preoccupante e la qualità dell’edilizia è buona».

Lo conferma anche l’assessore all’Istruzione de Comune, Umberto Nicolai, che condivide la priorità del governo Rendi di investire nella scuola. «Alle parole devono però seguire i fatti», dice Nicolai che al premier chiederebbe un regalo di cinque milioni di euro. «È una cifra minima – precisa Nicolai – se si tiene conto che i plessi di proprietà del Comune sono ottanta, molti dei quali in attesa di serramenti nuovi, impianti a norma, scale antincendio». Tra gli interventi più urgenti oltre che recenti la sostituzione delle caldaie. «Abbiamo sostituito l’impianto alla media Bortolan e alla primaria Magrini – dice l’assessore – spendendo per ogni caldaia circa venticinquemila euro».

Cifre di ordinaria amministrazione per una scuola dove convivono edifici moderni con stabili degli anni Sessanta o Settanta che non hanno mai visto una ristrutturazione. Una su tutte la scuola media Calderari dove è in programma la sostituzione delle finestre fatiscenti con serramenti nuovi a vetro camera, spesa prevista circa 450 mila euro. «Sulla scuola hanno sempre tagliato – prosegue – di conseguenza fa un certo effetto sentire un presidente del Consiglio che dichiara di voler invertire la rotta. Per quanto ci riguarda non ci interessa costruire nulla di nuovo, ma migliorare l’esistente sì, a cominciare dagli impianti di riscaldamento vecchi e dispendiosi». Sos anche sulle mense alle elementari. «In troppe scuole conclude Nicolai -la sala mensa non si può definire tale, ma è semplicemente uno spazio ricavato da quella che una volta era un’aula o un laboratorio. Non dovrebbe essere così».