imagealt

Dimensionamento istituti superiori di Vicenza: rassegna stampa del 29-31/1/2014

La Regione sospende per un anno la delibera del 30/12/2013. Articoli da Il Giornale di Vicenza, il Corriere del Veneto, il Gazzettino, La Nuova Vicenza del 29-31/1/2014

____________________ Il Giornale di Vicenza, 29/1/2014

Riordino scuole, la Regione sospende tutto

IL PROVVEDIMENTO. leri a Venezia è stato votato lo stop per un anno del contestato piano di trasferimenti e accorpamenti degli istituti superiori vicentini. Montagna, Canova e Lampertico temevano di vedersi dimezzati Troppi i problemi organizzativi con posti di lavoro a rischio.

L’ASSESSORE REGIONALE ALL’ISTRUZIONE, ELENA DONAZZAN: «Resta l’idea per Vicenza dei tre poli formativi artistico, turistico e servizi sociali».

LE SCUOLE VICENTINE COINVOLTE NEL RIORDINO Il piano prevedeva la nascita al Montagna dei polo artistico, al Boscardin dei poti chimico-biologico e tecnico delle costruzioni mentre il Canova avrebbe perso le sezioni geometri e artistico assorbite da Montagna e Boscardin.

Tutto rinviato di un anno. I poli formativi, gli accorpamenti di indirizzi, i trasferimenti da un istituto all’altro. Il 2014 passerà indenne per le scuole superiori vicentine che potranno conservare la situazione attuale offrendo a studenti e famiglie l’offerta formativa di sempre. È l’effetto della sospensione della delibera regionale votata ieri pomeriggio in giunta a Venezia dove è stata presa in considerazione la richiesta da parte degli Uffici scolastici provinciale e regionale di congelare un provvedimento che avrebbe causato problemi a livello didattico, di tutela del posto di lavoro ma anche logistico.

TROPPI GUAI. Queste le motivazioni portate avanti anche dai dirigenti degli istituti coinvolti dal riordino che si sono confrontati più volte con l’Usp e la Provincia per arrivare alla conclusione che il piano, se applicato così come votato il 30 dicembre scorso in Regione, avrebbe comportato la perdita del posto a un numero consistente di insegnanti ma anche il venir meno della continuità didattica oltre che problemi organizzativi e di difficile soluzione.

La palla torna dunque al centro, nel senso che la delibera viene sospesa ma non annullata. Cosa significa? Che i cambiamenti previsti saranno congelati e rimandati al prossimo anno scolastico. 

«Sospendiamo l’attuazione della proposta approvata dalla giunta regionale a dicembre affinché sia metabolizzata e approfondita dalle scuole. Vogliamo mettere al centro dei ragionamenti che verranno l’offerta didattica, il suo collegamento con il mondo del lavoro e il miglioramento della qualità formativa degli studenti» spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan.

I TRE POLI. In più «la grande novità del dimensionamento per Vicenza, seppur rinviata di un anno, è la costruzione di tre poli: uno artistico, un secondo rivolto ai servizi alla persona ed un terzo turistico». 

Questa l’idea di partenza confermata anche nel testo che è stato votato ieri, dove si parla di “rinvio applicativo” di quanto deciso «in linea con la volontà di confermare un atteggiamento collaborativo con tutti i soggetti interessati del territorio, nella convinzione di favorire ulteriori approfondimenti e verifiche di possibili e praticabili assetti, così come richiesto dall’Usr». 

STOP TRASFERIMENTI. Per le scuole coinvolte dal riordino soprattutto Montagna, Canova e Lampertico – forse la notizia che si aspettavano visto che più volte è stata sollevata la difficoltà di attuare rimpasti e trasferimenti da una sede all’altra che in qualche caso avrebbero potuto produrre un sottodimensionamento degli istituti. Vedi il Lampertico che avrebbe dovuto cedere l’indirizzo odontotecnico al Montagna, mentre quest’ultimo avrebbe dovuto rinunciare a quello artistico.

Ma se le bocce per quest’anno resteranno ferme, il prossimo autunno dovranno per forze essere spostate. A novembre la commissione d’ambito si riunirà per votare quello che è stato deciso mesi prima in Regione e facilmente torneranno a riproporsi le vecchie questioni.

Prima fra tutte quella degli spazi da reperire, un aspetto questo evidenziato anche nelle linee guida regionali sulla razionalizzazione scolastica, là dove si sottolinea che deve essere stretto «il raccordo tra programmazione territoriale ed esigenze di edilizia scolastica».

UN ANNO DI RINVIO. «Mi auguro che l’Ufficio scolastico competente per territorio – aggiunge Donazzan – trovi soluzioni alle problematiche sollevate che appaiono squisitamente di carattere organizzativo, ridando centralità agli studenti. Mi è parso chele resistenze fossero tese a difendere acriticamente la situazione attuale argomentando la difficoltà al cambiamento con giustificazioni di tipo meramente organizzativo».

Insomma l’assessore regionale non crede che «giovi l’arroccamento sulle proprie posizioni e quindi per ripensare questo tipo di problemi rimandiamo di un anno l’attuazione del piano».

Anna Madron

____________________ Il Corriere del Veneto, 29/1/2014

Scuole superiori e accorpamenti, la Regione rinvia tutto di un anno

VICENZA – Prima una proposta provinciale «rivoluzionaria» per la geografia degli istituti superiori di Vicenza (con vari accorpamenti), poi le proteste di docenti, famiglie e studenti (con tanto di lettere e cortei). Quindi una delibera regionale in grado di mettere in discussione sia l’odierna organizzazione che quella messa a punto a livello provinciale, disponendo la suddivisione delle scuole in poli formativi. Il tutto nell’arco di tre mesi. Adesso un altro colpo di scena: almeno per il prossimo anno non cambierà nulla. A mettere nero su bianco il rinvio del piano di dimensionamento delle superiori cittadine al 2015-2016 è una delibera approvata ieri dalla Regione, che va a modificare quanto stabilito dalla stessa lo scorso 3o dicembre. Spiegano da Venezia: «La giunta, intendendo confermare un atteggiamento collaborativo, ha disposto un rinvio applicativo di quanto deciso, per dare modo alla Provincia e alle commissioni di distretto formativo di addivenire per l’anno scolastico 2015-2016 a una soluzione condivisa».

Il provvedimento regionale firmato a dicembre non accoglieva in pieno la proposta votata a fine ottobre dalla commissione d’ambito di Vicenza (composta da Provincia, ufficio scolastico e 25 Comuni) ma apportava dei cambiamenti significativi. In sintesi, era prevista la creazione di tre poli: uno artistico, uno dedicato ai servizi alla persona (con il nucleo nell’indirizzo oggi al Montagna) e un terzo turistico-alberghiero, da affiancare a quello già esistente di meccatronica. Nonostante il documento sia arrivato durante la pausa natalizia, ha subito destato perplessità a Vicenza, tanto che l’ufficio scolastico ha chiesto alla Regione di sospenderlo, perché l’attuazione avrebbe comportato «notevoli problemi sotto l’aspetto didattico, logistico e della sicurezza», oltre a «ripercussioni negative nella formazione degli organici». Ora l’assessore veneto all’Istruzione Elena Donazzan è pronta a ribattere: «Mi auguro che l’ufficio scolastico trovi soluzioni alle problematiche sollevate che appaiono squisitamente di carattere organizzativo, ridando centralità agli studenti. Mi è parso che le resistenze fossero tese a difendere acriticamente la situazione, di fatto argomentando la difficoltà al cambiamento con giustificazioni di tipo meramente organizzativo. Siccome non credo giovi l’arroccamento sulle proprie posizioni, per ripensare problemi di tipo organizzativo rimandiamo di un anno l’attuazione del piano. Vogliamo mettere al centro di ragionamenti che verranno l’offerta didattica, il suo collegamento con il mondo del lavoro e il miglioramento della qualità formativa degli studenti».

Elfrida Ragazzo

____________________ La Nuova Vicenza, 29/1/2014

Riordine scuole, la Regione rinvia al 2015

Giunta Regione Veneto – “Oggi la Giunta regionale del Veneto ha disposto, intendendo confermare un atteggiamento collaborativo con tutti i soggetti interessati del territorio, un rinvio applicativo di quanto deciso per il dimensionamento degli Istituti scolastici del Comune di Vicenza, per dare modo alla Provincia ed alle Commissioni di Distretto Formativo interessate di addivenire, a questo punto per l’Anno Scolastico 2015-2016, ad una soluzione condivisa che eviti qualsivoglia ripercussione negativa per il territorio interessato. Ne dà notizia l’assessore all’istruzione e formazione Elena Donazzan. Alle necessità di dimensionamento emerse in particolare nel territorio di Vicenza, con Deliberazione del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza, che concretizzava le soluzioni prospettate nelle Commissioni d’Ambito convocate per il previsto loro parere, veniva prospettato l’accorpamento strutturale di Istituti scolastici con conseguenti spostamenti di indirizzi di studio. Tale prospettiva ha provocato un proliferare di proposte, in taluni casi in dissonanza con quanto deciso in sede provinciale, manifestate in particolare da Dirigenti scolastici, docenti, parti sociali e rappresentanti di genitori.

«Sospendiamo l’attuazione della proposta approvata dalla Giunta Regionale del Veneto a dicembre affinché sia metabolizzata e approfondita dalle scuole. Vogliamo mettere al centro di ragionamenti che verranno l’offerta didattica, il suo collegamento con il mondo del lavoro e il miglioramento della qualità formativa degli studenti». Così l’assessore Elena Donazzan, commenta la delibera odierna promossa dalla Giunta Regionale. «Nulla è fermo, meno che meno il mondo dell’educazione che, anzi, deve proiettare se stesso verso la massima flessibilità e la massima qualità della docenza e dei percorsi offerti”, sottolinea Donazzan. La Giunta regionale, attivandosi per dare significato concreto alle posizioni emerse anche nel corso di un approfondimento, tenutosi in sede regionale a dicembre e sollecitato al fine di ricomporre il quadro frammentato che si veniva a delineare, con la DGR n. 2827/2013 prevedeva la diluizione del dimensionamento scolastico in un medio arco temporale. La Giunta ha così cercato di individuare una sintesi in conformità alle “linee guida” approvate nel giugno 2013 per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa, per ricomporre il quadro molto frammentato esistente, ma non ha trovato risposta nemmeno con la proposta della Provincia di Vicenza. “La grande novità del dimensionamento per Vicenza, seppur rinviata di un anno – dice Donazzan- è la costruzione di tre poli: uno artistico, un secondo rivolto ai servizi alla persona ed un terzo turistico».

La richiesta di sospensione è pervenuta dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza che ha motivato tale istanza dichiarando che «l’attuazione delle disposizioni della delibera in oggetto, comporterebbe notevoli problemi sotto l’aspetto didattico, logistico e della sicurezza anche ai fini delle responsabilità previste dal D.Lgs. n. 81/2008. Inoltre l’attuazione della delibera avrebbe ripercussioni negative nella formazione degli organici di competenza dell’Ufficio Scolastico Territoriale, sia del personale docente che del personale Ata. Mi auguro che l’Ufficio Scolastico competente per territorio – prosegue l’assessore regionale – trovi soluzioni alle problematiche sollevate che appaiono squisitamente di carattere organizzativo, ridando centralità agli studenti. Mi è parso che le resistenze fossero tese a difendere acriticamente la situazione di fatto argomentando la difficoltà al cambiamento con giustificazioni di tipo meramente organizzativo. Siccome non credo giovi l’arroccamento sulle proprie posizioni, per ripensare i problemi di tipo organizzativo rimandiamo di un anno l’attuazione del piano per Vicenza», conclude Donazzan.”

____________________ Il Gazzettino, 30/1/2014

La Regione congela il piano di riordino

ISTITUTI SUPERIORI Federico Ginato, deputato Pd: «Scelta saggia, serve maggior concertazione»

VICENZA. Il piano di riorganizzazione degli istituti superiori di Vicenza viene messo in congelatore. Per un anno. Lo ha deciso due giorni fa la giunta regionale: che, si legge in una nota, «intendendo confermare un atteggiamento collaborativo con tutti i soggetti interessati del territorio, ha disposto un rinvio applicativo di quanto deciso per il dimensionamento degli istituti scolastici di Vicenza». Una soluzione, quella adottata da Venezia, che è diretta conseguenza del malumore e delle polemiche nate all’interno del mondo scuola a seguito della rivoluzione studiata da Palazzo Nievo. Rivoluzione che andrà a ridisegnare la mappa delle scuole superiori del territorio e che, come spiega l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, porterà alla costruzione di tre poli: uno artistico, un secondo rivolto ai servizi alla persona ed un terzo turistico”. Ma i tempi per arrivarci non saranno più stretti così come inizialmente previsto e un peso nella decisione finale ce l’ha avuta la richiesta di sospensiva arrivata dall’ufficio scolastico territoriale di Vicenza. Con la Regione che, quindi, ha deciso di posticipare la messa in pratica del dimensionamento «affinché – spiega Donazzan – sia metabolizzato e approfondito dalle scuole. Vogliamo mettere al centro di ragionamenti che verranno l’offerta didattica, il suo collegamento con il mondo del lavoro e il miglioramento della qualità formativa degli studenti». Felice dell’esito, il deputato del Pd Federico Ginato: «Apprendo con soddisfazione che la giunta regionale ha deciso di rinviare il piano di ridimensionamento scolastico che coinvolgeva ben sette istituti superiori della città di Vicenza». E aggiunge: «Nei mesi scorsi ho ascoltato le voci dei presidi, dei docenti, degli studenti e delle forze sindacali del mondo della scuola, da tutti era emersa la chiara necessità di costruire un percorso condiviso nella ridefinizione dei poli scolastici. Ho sostenuto queste richieste anche con un’interrogazione al ministro Carrozza e sono felice che la Regione le abbia accolte. Non è infatti pensabile attuare un piano così complesso in corso d’anno e senza una profonda concertazione». Ginato chiude con un auspico: che d’ora in poi «si tenga conto delle necessità del territorio e si coinvolgano tutti gli attori in campo».

Roberta Labruna

____________________ Il Giornale di Vicenza, 31/1/2014

ISTRUZIONE Dopo la sospensione della delibera della giunta Zaia

Scuola, si rischia il caos sul futuro dei poli formativi

Dubbi di insegnanti e genitori sul dietrofront della Regione in merito ai cambiamenti previsti ma improvvisamente bloccati

Sos orientamento. Dopo la conferma arrivata dalla Regione che la geografia delle scuole superiori almeno per quest’ anno non subirà modifiche, inizia la fase due. Quella dei chiarimenti, delle informazioni alle famiglie che finora sono rimaste nel buio più totale, senza sapere quali e quanti indirizzi sarebbero stati accorpati; quali succursali mantenute. Dubbi che si sono sciolti solo tre giorni fa con l’atto finale da parte della Regione che ha sospeso, ma non annullato, la delibera approvata il 30 dicembre scorso in base alla quale si sarebbero dovuti creare tre poli formativi, nati dall’unione di corsi di studio simili: il polo dei servizi alla persona, quello artistico e il terzo turistico. Non sarà così. Ai blocchi di partenza a settembre 2014 ci saranno gli istituti superiori di sempre con gli stessi indirizzi dello scorso anno.

«Prendiamo atto – interviene la preside del Boscardin, Samaritana Bresolin – come avevamo preso atto del decreto regionale che aveva modificato l’assetto delle scuole, introducendo cambiamenti importanti. Non sarà così. Ma adesso chi ci aiuta a fare orientamento? Speriamo che i genitori si informino, leggano i giornali, altrimenti c’è il rischio che la scelta della scuola superiore sia condizionata da tutto quello che è stato detto e poi smentito nei mesi precedenti».

Il rischio caos non è così improbabile. Ci si chiede, ad esempio, se le prime che partiranno a settembre in un determinato istituto, proseguiranno nello stesso edificio anche per i prossimi anni visto che la delibera è stata rinviata di un anno. Ci si interroga sul futuro del liceo artistico che attualmente conta tre rami diversi, ma che potrebbe ridursi a uno soltanto nell’ottica di una razionalizzazione annunciata. «Una cosa è certa – prosegue la preside del Boscardin – vista la scadenza delle iscrizioni, è il caso di organizzare ulteriori incontri di scuola aperta anche nel mese di febbraio. Noi lo faremo».

Emergenza orientamento, dunque, soprattutto per quegli istituti che da ottobre in avanti sono stati al centro di un cambiamento annunciato ma non attuato. Lampertico, Montagna, Canova, Boscardin. Sono queste le scuole che avrebbero dovuto diventare protagoniste del riordino, cedendo e acquistando indirizzi e articolazioni. 

«Il disagio non è solo per chi si iscrive in prima – fa notare Bresolin – gli studenti che inizieranno la terza e che dovranno scegliere la specializzazione hanno saputo solo ora quali saranno i percorsi che resteranno all’interno dell’istituto frequentato». Al Boscardin continuerà l’indirizzo di Architettura e ambiente che avrebbe dovuto essere assorbito dal vicino Canova. 

E non ci saranno variazioni nemmeno al Montagna che proseguirà con il sociosanitario e il liceo della grafica e al Canova che manterrà sia il corso di geometri, che il liceo artistico di casa a San Pio X, in via Calvi. Quanto al professionale Lampertico, non verranno strappate le radici dell’Odontotecnico, corso di punta trasferitosi l’estate scorsa dalla succursale di Santa Caterina alle aule nuove costruite accanto alla sede centrale dell’ edificio.

Anna Madron

____________________ La Nuova Vicenza, 31/1/2014

Riordino scuole Vicenza: chi vince e chi perde. Il Lampertico: disastroso

Questione dimensionamento scolastico risolta? Neanche per sogno. «La soluzione prevista dalla Regione Veneto sarebbe disastrosa per il Lampertico», non usa mezzi termini Alberto Frizzo, preside dell’Ipsia Lampertico di Vicenza, commentando gli ultimi sviluppi della tormentata vicenda del dimensionamento scolastico. Dopo le proteste di novembre contro il piano della Provincia – che prevedeva una serie di fusioni – la pratica giunta sul tavolo dell’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan (Forza Italia), che l’ha rivoltata come un calzino. La delibera regionale del 30 dicembre sconfessa il piano provinciale, e prevede nel «medio termine» la costituzione di tre poli: artistico, servizi sociali e turistico. Stabilisce poi di «diluire l’impianto di dimensionamento previsto in un maggiore arco temporale».

In un’altra delibera, il 29 gennaio, Donazzan rinvia tutto ad ottobre 2014. Riassetto rimandato (a settembre), ma non per questo annullato, come invece avrebbe chiesto l’Ufficio scolastico provinciale di Vicenza, su pressione di alcune scuole che dal nuovo piano regionale si ritengono danneggiate. Su questo la seconda delibera Donazzan parla chiaro: «ritenendo che non ricorrano cause di annullamento del provvedimento», recita in un passaggio. 
Ma se il piano della provincia scontentava molti (Da Schio, Canova e Montagna in primis), anche il nuovo assetto targato Donazzan, sua pur rinviato, non è esente da critiche.

Il preside del Lampertico non ci sta: «Il congelamento di un anno è un fatto molto positivo, che dà la sicurezze ai nuovi iscritti e pone fine all’incertezza – mette in chiaro Frizzo – Ma con il nuovo piano passeremmo da 850 a 650 studenti, mettendo a rischio la nostra autonomia, visto che il limite minimo è di 600 alunni per istituto. Abbiamo inaugurato i nuovi laboratori odontotecnici il 1 settembre 2013, che senso avrebbe spostarli al Montagna? E in quale sede del Montagna, visto che la delibera non lo specifica?» Frizzo auspica che «da qui ad ottobre ci sia modo di ridiscutere il piano».

Chi “vince” e chi “perde” nel nuovo assetto Donazzan lo si capisce dalla tabella allegata alla delibera di dicembre. Il Lampertico passa da tre a due specialità, perdendo l’odontotecnico che va al Montagna. Il Montagna perde gli indirizzi moda e grafico (traslocati al Canova) e guadagna l’odontotecnico. Dovrebbero essere soddisfatti invece il Canova, che la Provincia voleva far sparire e che invece acquisisce indirizzi dal Montagna pur mandando ad esaurimento la parte artistica (grafica esclusa), e soprattutto Da Schio, Piovene e Boscardin, che si confermano sostanzialmente nelle attuali specialità.


Non stupisce quindi che il dirigente scolastico del Da Schio, Giuseppe Sozzo, ritenga il nuovo piano “blindato”, a differenza del collega del Lampertico. «Soltanto chi non legge la delibera regionale o peggio la legge capziosamente può dire che la delibera non è stata chiara. Il 30 dicembre la Regione ha sancito che l’indirizzo turistico rimane al Da Schio, non trasloca al Piovene – dice Sozzo – Ha messo un punto, senza se e senza ma, riconoscendo la validità didattica del nostro polo turistico-alberghiero. Il rinvio della delibera riguarda solo le altre scuole. Il polo turistico-alberghiero non si tocca». Possibilista Domenico Caterino, preside del Canova: «Entro l’inizio del prossimo anno scolastico dovremo per forza trovare una soluzione – dice – Ho visto indicazioni molto interessanti da parte della Regione, si parlava di poli con affinità elettive, da realizzare a medio e lungo termine. Un buon lavoro, spero di riparta da lì».

L’impressione è che la partita sia tutt’altro che finita, e che in autunno la polemica su indirizzi e sedi staccate ripartirà più forte che mai.

Giulio Todescan