imagealt

Sezione Penitenziaria

 RISTRETTI ORIZZONTI?

 I MOTIVI DELL'ISTITUZIONE DELLA SEZIONE PENITENZIARIA

DEL LICEO ARTISTICO “A. CANOVA”

INDIRIZZO ARTI FIGURATIVE

 

Quando, il 14 ottobre 2016, una delegazione del Liceo, da me presieduta, ebbe modo d'illustrare ai cittadini detenuti la proposta formativa d'istituzione della Sezione penitenziaria del Liceo artistico, evidenziandone la struttura didattica sviluppata in un percorso triennale, sul modello dei corsi serali, l’interesse dimostrato dagli ospiti della Casa Circondariale fu di notevole rilevanza. Il Direttore della Casa Circondariale di Vicenza, dr. Fabrizio Cacciabue, avanzò così formale richiesta al nostro Istituto per la sua istituzione. Iniziò per la nostra Scuola una vivace riflessione su tale opportunità che portò ad avviare l'iter di richiesta di una sua attivazione, ciò per i seguenti motivi. In primo luogo, perché tale scelta è in coerenza con la nostra Costituzione che riconosce il senso e il valore dell’istruzione come diritto della persona (Art. 34) e sottolinea il significato della pena che deve, attraverso il trattamento, tendere alla rieducazione del reo (Art. 27). In secondo luogo, perché essa è in linea con i principi educativi e formativi cui si ispira il Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF) del nostro Istituto, in particolare, con quanto promosso dal Piano di Miglioramento (PdM), teso a realizzare un’offerta formativa integrata con il territorio, allo scopo di promuovere la cultura della legalità co-responsabile e della cittadinanza attiva. Infine, perché vi è una comunanza d'intenti con il “Piano per le persone private della libertà personale”, promosso dal Comune di Vicenza, teso a fare della Casa Circondariale un nodo fondamentale nella vita della Città e non un “corpo estraneo”. Dopo l'approvazione da parte della Regione Veneto, numerosi sono stati i momenti di confronto tra la delegazione del Liceo, composta dal dal sottoscritto e dai prof.ri Valerio Nuzzo e Giuseppe Vigolo, e i rappresentanti della Casa Circondariale, in particolare con il responsabile dell'area trattamentale, dr. Valerio Landro. Da essi è emersa soprattutto l'esigenza, espressa dai “cittadini ristretti”, di poter fruire di un'offerta formativa protesa alle attività laboratoriali. Gli Organi collegiali del nostro Istituto, applicando la quota di autonomia del curricolo, si sono così dichiarati favorevoli a questa nuova curvatura dell’offerta; esprimendo, in tal modo, la convinzione che un corso di studi di tipo artistico possa farsi promotore, più di ogni altro, di quella formazione permanente, espressione di diritto alla cittadinanza, in grado tradursi nella possibilità di un reinserimento dei detenuti nei contesti di vita. Potendo l'arte ispirare un processo di ripensamento del sé in funzione dell'altro. Obiettivo ideale dell'iniziativa, infatti, è rieducare al rispetto reciproco, allo scopo di promuovere la rivalorizzazione della persona umana in quanti, con la violenza, si sono resi protagonisti di atti che hanno deturpato il senso della bellezza. Un ponte, dunque, con l'altro da sé e il mondo esterno, attraverso l’educazione all’arte.

Il prof. Domenico Caterino